martedì 27 marzo 2018

RECENSIONE  “LA MAFIA UCCIDE SOLO D’ESTATE”
“La mafia uccide solo d’estate” è un film che racconta in modo originale gli attentati mafiosi che sconvolsero la Sicilia tra gli anni 70 e 90. Arturo, ovvero il protagonista, è un bambino molto intelligente e dolce. Vive a Palermo in un periodo in cui domina la mafia per avere il controllo economico della città. La prima parola detta dal piccolo Arturo fu mafia, pronunciata precedentemente da fra Giacinto, un prete con stretti legami nei confronti dei mafiosi. Arturo è un grande fan della politica, in particolare di Giulio Andreotti. Esso diventa un modello da seguire. Un giorno Arturo vide in televisione un’intervista di Maurizio Costanzo che si dichiarava a sua moglie al cimitero, quindi decise di fare la stessa cosa alla sua amata che si trasferisce in Svizzera. Anni dopo, Arturo viene assunto da Jean Pierre come pianista. Durante il primo giorno di lavoro, è ospite nella trasmissione SALVO LIMA la cui assistente è proprio Flora. Arturo, stupito, dimentica le note della sigla e viene licenziato. Viene allora assunto come inviato speciale da Salvo Lima. A causa di un discorso da scrivere per Lima, litiga con Flora e viene licenziato. Giorni dopo, i due si rincontrano e, superati i rancori, si fidanzano e dalla loro unione, nasce un bambino che verrà educato dal padre a riconoscere il male e a combatterlo. Pif (il vero nome del protagonista), ha realizzato un film molto bello rendendolo divertente avendo una trama seria. E’ di genere drammatico ma allo stesso tempo romantico in quanto comprende una storia d’amore.

Bertenni Sofia e Costantino Sara. 2B

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